Il 16 e 17 ottobre a Palazzo Re Enzo si svolgerà "
Bologna Sì Sposa", la fiera virtuale diventata reale!
Nel cuore di Bologna, affacciato su una delle piazze più belle del mondo, Palazzo Re Enzo sposa alla bellezza ed al fascino del passato, la funzionalità ed il comfort di una ristrutturazione tecnologicamente ai massimi livelli.
Quest'anno la fiera vedrà la presenza della show girl Antonella Mosetti che condurrà tutte e otto le sfilate.
Tutti i dettagli e le informazioni sul sito:
www.bolognasisposa.it Palazzo Re Enzo. Denominato "palazzo nuovo" per distinguerlo dal palazzo del Podestà,
viene costruito tra 1244 e il 1246 (contemporaneamente al palazzo del capitano
del popolo) come ampliamento degli edifici comunali. Appena tre anni
più tardi diviene la 'residenza' del re prigioniero della battaglia di
Fossalta: re Enzo di Sardegna, figlio di Federico II appunto.
Nell'ultimo dei tre piani originari era riservato al re un ampio vano
dove trascorse i successivi ventitré anni fino alla morte (1279).
Numerose leggende fiorirono nella letteratura popolare intorno alla
leggendaria figura del re prigioniero: il padre avrebbe offerto ai
bolognesi in riscatto del figlio tanto oro da poter cingere le mura
della città e ancora si favoleggia di una fuga del re nascosto dentro
una 'brenta' o tino sventata però da una donna che avrebbe urlato
'scappa, scappa!' ottenendo poi in ricompensa dal comune di potersi
fregiare del cognome Scappi. Al piano terreno erano conservate le
macchine da guerra dell'esercito e il Carroccio. Con una scala coperta
si accede al loggiato del primo piano dove si tenevano le sedute dei
consigli popolari. La Sala del Trecento, realizzata da Antonio di
Vincenzo nel 1386, viene successivamente adibita ad archivio comunale,
mentre l'ultimo piano subisce una vasta opera di ristrutturazione nel
1771 con G. G. Dotti. Consistenti furono nel caso del palazzo Re Enzo
i restauri condotti nel 1905 da Alfonso Rubbiani che mira a
ripristinare l'aspetto gotico dell'edificio a discapito degli
interventi successivi, come per es. quelli del Dotti. Sulla base delle
tracce trovate e delle fonti rinnova la facciata, ricostruisce le
merlature, le arcate del pianterreno e la scala quattrocentesca. Sulla
destra del palazzo è situato l'accesso alla cappella di S. Maria dei
Carcerati cui si recavano i condannati a morte.
Oggi tra le sue spesse mura ha
trovato sede una della maggiori strutture congressuali della città,
estendendosi su oltre 2500 mq, in grado di ospitare qualsiasi
manifestazione. La multifunzionalità della struttura permette di
creare sino a tre sale riunioni in contemporanea, con una superficie
di 830 mq nella sala principale e di 430 mq nelle due sale minori;
oppure di disporre di aree per l'organizzazione di mostre ed esposizioni
o di eventi conviviali su una superficie complessiva di 1.700 mq. A
seconda delle diverse esigenze le aree possono essere variamente
combinate ed integrate tra loro, garantendo la disponibilità degli
spazi di servizio necessari: area ristorazione, uffici, guardaroba,
ecc. La corte interna al piano terra ed il loggiato al primo piano
completano l'offerta.